SAMIA. UN ABITO PER TUTTE LE DONNE
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Sembrerebbe che l’idea di istituire a Torino il Samia, Salone Mercato Internazionale dell’Abbigliamento, la si debba a Vladimiro Rossini, direttore dell’Ente Italiano della Moda, il quale, durante una delle mitiche sfilate fiorentine di alta moda organizzate da Giovanni Battista Giorgini, trasse spunto dall’affermazione pronunciata ad alta voce della giornalista Mildred Kador: l’alta moda italiana ci interessa molto ma noi americani vorremmo vedere abiti per tutte le donne!
Se infatti Giorgini con una geniale intuizione aveva aperto le porte dell’alta moda e dell’artigianato di lusso italiano al mercato americano, fu l’iniziativa torinese del Samia a favorire lo sviluppo della moda pronta in Italia rivolta sia al mercato interno che a quello estero.
Il 24 novembre 1955 veniva inaugurata a Torino presso il Salone delle Esposizioni la prima edizione del Samia con il fine di promuovere le vendite e di incrementare la produzione della moda pronta italiana.
Ripercorrendo la storia di questa iniziativa, che contribuì in maniera incisiva alla nascita di una moda pronta di qualità, si incontrano accanto ai nomi di eccellenze italiane dimenticate come la Schostal e la Rosier di Milano o la Viky’s e la Turin Moda di Torino, quelli ancora oggi noti e attivi come Colmar, Luisa Spagnoli, Marzotto, Max Mara, Missoni, Krizia, Herno. Anche le case di moda straniere presero parte numerose agli innovativi saloni torinesi: Pierre Balmain, Jacques Esterel, Jacques Mercier, Elsa Schiaparelli per la Francia il “sarto della Regina” Normann Hartnell e Digby Morton per l’Inghilterra e molte altre ancora.