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SAMIA. UN ABITO PER TUTTE LE DONNE

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SAMIA. UN ABITO PER TUTTE LE DONNE

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Sembrerebbe che l’idea del Salone Mercato Internazionale dell’abbigliamento (SaMIa) fos- se venuta a Vladimiro rossini durante una delle mitiche sfilate di giorgini, quando la gior- nalista americana Mildred Kaldor espresse il suo pensiero ad alta voce: l’alta moda italiana ci interessa molto ma noi americani vorremmo vedere abiti per tutte le donne.1 Se infatti giovanni battista giorgini2 aveva aperto le porte dell’alta moda e dell’artigianato di lusso italiano al mercato americano, fu l’iniziativa torinese del Samia a favorire lo sviluppo della moda pronta in Italia rivolta sia al mercato interno che a quello straniero. già dal 1945 esisteva l’associazione Italiana Industriali dell’abbigliamento (aIIa). Si trat- tava di un organismo di categoria che inizialmente si occupava soprattutto della disciplina contrattuale senza però tralasciare quelle iniziative che avrebbero potuto contribuire allo sviluppo del settore tanto da partecipare alla fondazione a lione, nel 1947, dell’aeIH, ovvero l’Association Européene des Industries de l’Habillement.3

SAMIA: UN ABITO PER TUTTE LE DONNE

SAMIA: UN ABITO PER TUTTE LE DONNE

Sembrerebbe che l’idea di istituire a Torino il Samia, Salone Mercato Internazionale dell’Abbigliamento, la si debba a Vladimiro Rossini, direttore dell’Ente Italiano della Moda, il quale, durante una delle mitiche sfilate fiorentine di alta moda organizzate da Giovanni Battista Giorgini, trasse spunto dall’affermazione pronunciata ad alta voce della giornalista Mildred Kador: l’alta moda italiana ci interessa molto ma noi americani vorremmo vedere abiti per tutte le donne!
Se infatti Giorgini con una geniale intuizione aveva aperto le porte dell’alta moda e dell’artigianato di lusso italiano al mercato americano, fu l’iniziativa torinese del Samia a favorire lo sviluppo della moda pronta in Italia rivolta sia al mercato interno che a quello estero.
Il 24 novembre 1955 veniva inaugurata a Torino presso il Salone delle Esposizioni la prima edizione del Samia con il fine di promuovere le vendite e di incrementare la produzione della moda pronta italiana.
Ripercorrendo la storia di questa iniziativa, che contribuì in maniera incisiva alla nascita di una moda pronta di qualità, si incontrano accanto ai nomi di eccellenze italiane dimenticate come la Schostal e la Rosier di Milano o la Viky’s e la Turin Moda di Torino, quelli ancora oggi noti e attivi come Colmar, Luisa Spagnoli, Marzotto, Max Mara, Missoni, Krizia, Herno. Anche le case di moda straniere presero parte numerose agli innovativi saloni torinesi: Pierre Balmain, Jacques Esterel, Jacques Mercier, Elsa Schiaparelli per la Francia il “sarto della Regina” Normann Hartnell e Digby Morton per l’Inghilterra e molte altre ancora.

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