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Silvia Mira

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"A Frugarolo vediamo compiuto il mutamento più significativo del costume medievale iniziato intorno al 1340, che vede da una parte la nascita del costume corto maschile, che per la prima volta rispetto al passato si differenzia nettamente da quello femminile, e dall’altra il sorgere di una nuova concezione dell’abito che va ad evidenziare le forme del corpo. L’accorciarsi della veste maschile provoca la netta divisione della figura: il busto, sapientemente enfatizzato tramite cuciture e imbottiture strategiche, e le gambe, fasciate da calze-braghe aderentissime. Questo nuovo indirizzo della moda viene inizialmente additato dai cronisti dell’epoca come indecente e scandaloso: si assiste infatti ad una vera e propria “sessualizzazione” della veste e alla sua relativa demonizzazione. Contemporaneamente anche la veste femminile subisce il suddetto processo di caratterizzazione sessuale: vesti molto aderenti al busto, scollature generose, punto vita ben evidenziato. La Ginevra di Frugarolo (fig.1), impegnata nella vestizione di Lancillotto, indossa infatti una cotta (le cui maniche leggermente più corte lasciano intravedere quelle della sottostante gonnella) con scollo a mezza-luna che sottolineando il seno si allarga nella parte bassa per restringersi a clessidra all’altezza della vita."

"Anche le dame che assistono allo scontro fra Lancelot e Galehot (fig. 2) portano la cotta e come Ginevra hanno i capelli intrecciati e raccolti sulla sommità della nuca ornati da nastri o ghirlande di fiori, richiamo alla giovinezza. Lancillotto, al centro della suddetta scena della vestizione, indossa un pourpoint alla francese molto simile all’esemplare conservato al Museo Storico del tessuto di Lione e appartenuto a Carlo di Blois, duca di Normandia, morto nel 1364[1]. [1] Cfr. Le costume français, Paris 1996 (II ed.), p.46, fig.51."

"A Frugarolo vediamo compiuto il mutamento più significativo del costume medievale iniziato intorno al 1340, che vede da una parte la nascita del costume corto maschile, che per la prima volta rispetto al passato si differenzia nettamente da quello femminile, e dall’altra il sorgere di una nuova concezione dell’abito che va ad evidenziare le forme del corpo. L’accorciarsi della veste maschile provoca la netta divisione della figura: il busto, sapientemente enfatizzato tramite cuciture e imbottiture strategiche, e le gambe, fasciate da calze-braghe aderentissime. Questo nuovo indirizzo della moda viene inizialmente additato dai cronisti dell’epoca come indecente e scandaloso: si assiste infatti ad una vera e propria “sessualizzazione” della veste e alla sua relativa demonizzazione. Contemporaneamente anche la veste femminile subisce il suddetto processo di caratterizzazione sessuale: vesti molto aderenti al busto, scollature generose, punto vita ben evidenziato. La Ginevra di Frugarolo (fig.1), impegnata nella vestizione di Lancillotto, indossa infatti una cotta (le cui maniche leggermente più corte lasciano intravedere quelle della sottostante gonnella) con scollo a mezza-luna che sottolineando il seno si allarga nella parte bassa per restringersi a clessidra all’altezza della vita."

"Anche le dame che assistono allo scontro fra Lancelot e Galehot (fig. 2) portano la cotta e come Ginevra hanno i capelli intrecciati e raccolti sulla sommità della nuca ornati da nastri o ghirlande di fiori, richiamo alla giovinezza. Lancillotto, al centro della suddetta scena della vestizione, indossa un pourpoint alla francese molto simile all’esemplare conservato al Museo Storico del tessuto di Lione e appartenuto a Carlo di Blois, duca di Normandia, morto nel 1364[1]. [1] Cfr. Le costume français, Paris 1996 (II ed.), p.46, fig.51."

Influssi franco-borgognoni in Piemonte tra XIV e XV secolo.... "A Frugarolo vediamo compiuto il mutamento più significativo del costume medievale iniziato intorno al 1340, che vede da una parte la nascita del costume corto maschile, che per la prima volta rispetto al passato si differenzia nettamente da quello femminile, e dall’altra il sorgere di una nuova concezione dell’abito che va ad evidenziare le forme del corpo. L’accorciarsi della veste maschile provoca la netta divisione della figura: il busto, sapientemente enfatizzato tramite cuciture e imbottiture strategiche, e le gambe, fasciate da calze-braghe aderentissime. Questo nuovo indirizzo della moda viene inizialmente additato dai cronisti dell’epoca come indecente e scandaloso: si assiste infatti ad una vera e propria “sessualizzazione” della veste e alla sua relativa demonizzazione. Contemporaneamente anche la veste femminile subisce il suddetto processo di caratterizzazione sessuale: vesti molto aderenti al busto, scollature generose, punto vita ben evidenziato. La Ginevra di Frugarolo (fig.1), impegnata nella vestizione di Lancillotto, indossa infatti una cotta (le cui maniche leggermente più corte lasciano intravedere quelle della sottostante gonnella) con scollo a mezza-luna che sottolineando il seno si allarga nella parte bassa per restringersi a clessidra all’altezza della vita. Anche le dame che assistono allo scontro fra Lancelot e Galehot (fig. 2) portano la cotta e come Ginevra hanno i capelli intrecciati e raccolti sulla sommità della nuca ornati da nastri o ghirlande di fiori, richiamo alla giovinezza. Lancillotto, al centro della suddetta scena della vestizione, indossa un pourpoint alla francese molto simile all’esemplare conservato al Museo Storico del tessuto di Lione e appartenuto a Carlo di Blois, duca di Normandia, morto nel 1364[1]. [1] Cfr. Le costume français, Paris 1996 (II ed.), p.46, fig.51." ....
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